| da: Una legge fatta dall'uomo |
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di Robert K. Thomas Karl Polanyi ha descritto il passaggio dal mondo agricolo feudale a quello dell'economia di mercato, cioè all'avvento del mercato che si auto-regola. Si tratta di una bella spiegazione occidentale, completa e molto convincente. Quì abbiamo un'altra descrizione della stessa realtà, ma da un punto di vista del tutto diverso, non occidentale, tribale: è la spiegazione offerta da un vecchio indiano cherokee al suo nipotino, l'antropologo Robert Thomas, quando quest'ultimo aveva dieci anni. "Una volta c'era del bestiame nel Texas, al sud, e ne avevano bisogno nel Kansas, al nord. Allora il treno trasportava bestiame dal Texas al Kansas. E nel Kansas c'era del grano di cui avevano bisogno nel Texas. Laggiù la gente aveva soltanto carne da mangiare… Allora trasportavano il grano al sud, nel Texas. Laggiù ne avevano bisogno, e nel Kansas avevano bisogno di bestiame. A questo serviva il treno, a quel tempo. Ma ora non più… perché ora hanno bestiame a sufficienza nel Kansas. Allora, a che cosa serve oggi quel treno? Adesso, qualcuno guida il treno per avere sempre più denaro. Per osservare la legge dell'uomo bianco, che è una legge fatta dall'uomo, devono avere sempre più denaro, altrimenti diventeranno pazzi… Questa legge non viene da Dio: è una legge fatta dall'uomo. E questa legge, inventata dall'uomo, dice che ciascuno deve prendere il più possibile. Tutto qui. A questo penso tutte le sere, perché è molto profondo". Questo articolo è il racconto orale fatto dall'antropologo cherokee Robert K. Thomas, ora scomparso, al suo grande amico, l'antropologo Merrill Jackson, che prima di morire l'ha messo per iscritto con un breve commento, lasciandolo in eredità all'Istituto Interculturale di Montreal. Siamo lieti di pubblicarlo per la prima volta sulle pagine di InterCulture, in memoria di questi due amici e collaboratori dell'IIM. |