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Venerdì 19 maggio 2017 ore 20.45
presso il Centro Natura - Sala del camino

via degli Albari 4/a - Bologna

 

collana InterCulture
già rivista dell’Istituto Interculturale di Montreal

presentazione del volume:

Vie di pace
 
intervengono:
Arrigo Chieregatti
direttore della collana

Antonio Genovese
pedagogista
 
Pace è consuetudine e scambio di vita fra gli uomini:
dalla famiglia al clan, al popolo, alla moltitudine delle genti.
Un cammino faticoso, perché l'uomo trova difficile
non mettersi al primo posto
considerando gli altri come vassalli.
Molte sono le vie della pace.
Questo volume ne esplora alcune.

 
scarica il programma dettagliato
 
Indicazioni bibliografiche al n. 17 PDF Stampa E-mail
a cura dell’IIM

1. Pubblicazioni dell’IIM
Abbiamo pubblicato i seguenti documenti:
  • Due numeri della rivista semestrale InterCulture sui temi: Fair Trade: towards an Intercultural Regeneration of Communities;1 Pondering over pluralistic Quebec.2
  • Una relazione sul progetto Intercultural Networking of Immigrant Women, che è disponibile presso l’Istituto.

2. Pubblicazioni di membri del Comitato di redazione di InterCulture
  • Gilles Bibeau,3 Le Québec Transgénique: Science, Marché, Humanité, Boréal, Montréal 2005 («Il Québec transgenico: scienza, mercato, umanità»).
Gli sviluppi nel campo della biologia negli ultimi 50 anni hanno profondamente modificato il nostro modo di pensare l’essere umano. Nel cuore di questa rivoluzione i geni occupano ormai una posizione centrale. Quasi quotidianamente i mezzi d’informazione ci raccontano che la scoperta della funzione di questo o di quel gene annuncia la vittoria su un numero crescente di malattie. Le industrie farmaceutiche, in prima linea in questo nuovo modo di affrontare la malattia, stanno conoscendo una crescita straordinaria. La bio-industria in generale, nuova punta di diamante dell’economia canadese e del Québec, fa invidia a molti governi che vedono in questo settore enormi prospettive di sviluppo economico.
Nel suo libro «Il Québec transgenico», Gilles Bibeau traccia un quadro inquietante dell’industria genetica. Leggendo il suo viaggio nel cuore della geno-proteomica si scopre che il Québec e il Canada si stanno asservendo alle bio-industrie. In questo modo sta nascendo un complesso gigantesco, grazie al denaro dei contribuenti, senza un reale dibattito pubblico. I rischi di una deriva verso un certo modo di pensare e di praticare la biologia sono molti, e non è per niente certo che i discorsi bio-etici siano in grado di scongiurare i pericoli che incombono.
Gilles Bibeau traccia un quadro generale dell’industria genetica del Québec, ma innanzitutto ci accompagna nel mondo dell’infinitamente piccolo per farci comprendere dall’interno qual è la posta in gioco. La sua descrizione non mancherà di condizionare la vita quotidiana dei lettori. È un viaggio inquietante, ma fondamentale.

  • Frédérique Apffel-Marglin,4 Rhythms of Life: Enacting the World with the Goddesses of Orissa, Oxford University Press, Nuova Delhi 2008 («I ritmi della vita: ricreare il mondo con le dee dell’Orissa»).
I nove saggi presentati in questo volume sono basati sul lavoro sul campo che Frédérique Apffel-Marglin ha condotto nell’Orissa, in India, tra il 1975 e il 1993. Nel corso di questi diciotto anni l’autrice si è concentrata su due insiemi di rituali: il primo si svolge all’interno e nei dintorni del tempio di Jagannatha a Puri ed è stato studiato principalmente attraverso la lente dei rituali delle Devadasi; il secondo, la festa di Raja Parba a Bali Harachandi, celebra le mestruazioni della terra, del mare, delle dee e delle donne.
Questi saggi, attraverso descrizioni ricche e dettagliate, espongono una serie di complessi rituali con le storie e i miti che li accompagnano. Sono intercorsi quindici anni tra la loro stesura e la fine delle attività dell’autrice nel campo degli studi indiani. Rileggendoli oggi, l’autrice ne trae la convinzione che il mondo delle dee, degli dei, degli spiriti, dei demoni e di altre entità simili è reale. Tuttavia la natura di questo «reale» è completamente diversa dalla nozione di reale che è stata assunta dalla rivoluzione scientifica in poi. Nell’introduzione al volume, l’autrice indica alcune idee e categorie del mondo moderno («subalterno», «donna del terzo mondo», «sacro» e «storia») che ci impediscono di prendere coscienza di ciò.
«Un mondo etico e vitale potrà emergere solo quando tutti gli esseri, umani, non-umani e appartenenti a un mondo “diverso-dall’umano” [other-than-humans] potranno ricominciare ad agire con responsabilità, generosità e devozione/amore, attuando scambi di doni e suscitando ritmi capaci di rigenerare la vita».

Note
  1. Si veda il n. 13 dell’edizione italiana: «Il commercio equo: verso una rigenerazione interculturale delle comunità».
  2. Si veda il n. 15-16 dell’edizione italiana: «Laicità ed esperienza spirituale al tempo delle società plurali», sezione A, «Riflessioni sulla società pluralistica del Québec».
  3. Gilles Bibeau insegna al Dipartimento di Antropologia dell’Università di Montréal ed è specializzato in antropologia medica. È autore di numerosi libri, tra i quali Dérives Montréalaises (pubblicato da Boréal) e, in collaborazione con M. Perreault e Kalpana Das, La Gang: Une Chimère à apprivoiser.
  4. Frédérique Apffel-Marglin, prof. emerita di antropologia allo Smith College, nel Massachusetts, fa parte della redazione canadese della rivista InterCulture. Ha trascorso molti anni in India e in Perù lavorando con diverse popolazioni indigene. In collaborazione con Stephen A. Marglin, economista di Harvard, ha diretto numerosi progetti di ricerca, contestando il predominio del paradigma moderno della conoscenza. Ha fondato e attualmente dirige il Centro Sachamama, nell’Alta Amazzonia peruviana. In collaborazione con una comunità indigena locale, il Centro si propone di mantenere vive le tradizioni agricole, artigianali e sciamaniche degli abitanti della foresta.