Gestire l’ambiente o abitare la Terra?

di Peter Raine

da Gestire l’ambiente o abitare la Terra? Dall’ecologia all’ecosofia (Anno 5, n. 14 maggio-agosto 2009)


Introduzione

Parte prima: l’interpretazione del tempo e del luogo

1. La concezione del tempo
2. Le foreste: luoghi sacri o risorse materiali?
2.1 La foreste nel mondo europeo antico e moderno
2.2 Isole Figi: foreste in transizione
3. Osservazioni conclusive


Parte seconda: il ruolo e l’importanza del dialogo fra visioni del mondo

Parte terza: il tessuto che collega ogni cosa

1. Dialogo autentico e discorso simbolico: problemi e possibilità

2. “L’uno e il molteplice”: verso un atteggiamento pluralistico nei confronti della verità

3. Tecnologia ed economia: modelli culturali universali o strategie per lo sviluppo?

4. Al di là dell’universalismo: un orizzonte sempre aperto

5. Verso un nuovo orizzonte mitico

6. Il mito dell’ontonomia

7. Il potere salvifico

8. I nuovi custodi dell’ambiente

Peter Raine insegna scienze ambientali presso la Faculty of International Studies dell’International Pacific College di Palmerston North (Nuova Zelanda).
Dietro a questo articolo si colloca il testo straordinariamente ricco della tesi di dottorato di Peter Raine intitolata «Chi sorveglia i custodi? Criteri teorici e pratici per la tutela dell’ambiente» (Who guards the guardians? The theoretical and practical criteria for environmental guardianship, Massey University 1998, 389 pp., successivamente pubblicata col titolo Who guards the guardians? Intercultural dialogue on environmental guardianship, University Press of America, Lanham, MD, 2003).
L’articolo, pubblicato dall’edizione canadese di InterCulture («Beyond universalism. The Shaman and the Ecologist. An ever open horizon», n. 140, 2001), è costituito da una sintesi, elaborata dall’autore stesso, della prima parte della tesi e da alcuni brani della seconda e della terza parte riportati per esteso. Nell’edizione italiana si è preferito tralasciare alcune pagine della prima parte, di non facile lettura per i «non specialisti», introducendo successivamente, attraverso alcune note redazionali, una spiegazione dei termini che fanno riferimento alle principali nozioni teoriche sviluppate dall’autore in quella sede.